ORGATEC 2022

Le prossime quattro tendenze nel mondo dell'arredo ufficio.

02 novembre 2022

Dopo aver saltato causa pandemia l'edizione 2020, finalmente a Colonia ritorna dal 25 al 29 ottobre la più grande fiera continentale dedicata all'arredo ufficio e contract con la presenza di oltre 400 espositori.

Questi quattro anni hanno cambiato radicalmente la nostra vita e di conseguenza anche il modo di lavorare: i processi aziendali sempre più digitalizzati e le reti dati sempre più veloci e diffuse hanno consentito alle aziende di reagire all'emergenza causata dal Covid-19 con il massiccio ricorso allo smart working. Sperimentati i positivi risultati del lavoro da remoto dovuti al risparmio di tempo in termini di minor spostamenti e maggior concentrazione dei lavoratori, in molti casi la scelta forzata allo smart working si è tramutata in una scelta aziendale volontaria.   

La "nuova normalità" ha imposto quattro grandi tendenze generali: quella di ambienti di lavoro sempre più sostenibili, interconnessi, flessibili e ibridi. Andiamo a tradurre in pratica cosa vuol dire.

1. La sostenibilità, alla quale il salone ha dedicato lo spazio specifico materials4future, non è una novità, ma è certamente una tendenza che ha registrato sicuramente un'accelerazione che va incontro sia alle richieste di una clientela sempre più attenta ai temi ambientali ma anche alle esigenze di riduzione dei costi dei produttori di arredo ufficio, che fortunatamente spesso sfociano nella riduzione dell'impronta ecologica delle loro produzioni. La riduzione del polistirolo negli imballi, sostituito ove possibile con cartone, è un buon esempio di come soluzioni cartotecniche intelligenti possano prendere il posto di polimeri plastici non più necessari. Le certificazioni FSC sono un altro esempio virtuoso di come le aziende utilizzino sempre più spesso pannelli lignei provenienti da riciclo di materiali o da foreste controllate. Un ultimo virtuoso esempio sono molti tessuti disponibili per le sedute riciclati ormai al 100% da bottiglie in PET.

2. L'interconnessione è il prerequisito essenziale per trasformare qualsiasi ambiente in qualsiasi luogo in un ambiente di lavoro. In parole povere, che di solito piacciono poco agli architetti ma parecchio ai tecnici, un buon luogo di lavoro deve prevedere per forza la presenza di una rete internet in grado di consentire il collegamento a una rete aziendale (vpn) e di strumenti informatici adeguati (pc, stampanti multifunzione, telefoni interni), in modo da replicare senza imbarazzi senza vincoli fisici quello che fino a pochi anni fa era possibile immaginare solo concentrato all'interno in una sede aziendale. 

3. Per ambienti flessibili, di nuovo in parole povere, si intende che le nuove sedi aziendali, ove siano necessarie, dovranno essere in grado di utilizzare i proprio ambienti, generalmente più piccoli di quelli necessari pre smart working, in modo più furbo. Quella che prima poteva essere immaginata solo come una sala riunione potrebbe essere progettata per essere contemporaneamente anche un ufficio operativo a più postazioni. L'ufficio del ragioniere, che ora può lavorare quattro giorni su cinque da casa, potrebbe essere utilizzato anche come reception. La scrivania e la poltrona operativa di Mario, che è alto un metro e novanta e pesa quasi cento chili e passa dall'ufficio solo una volta a settimana, bisogna prevedere che vadano bene anche a Giovanna che è alta un metro e sessanta pesa cinquanta chili e che occupandosi della segreteria deve essere sempre presente. 

4. Quando invece si parla di ambienti di lavoro ibridi ci si riferisce soprattutto al fatto che ormai si può lavorare in camera da letto piuttosto che in salotto o magari in ambienti coworking, dove persone diverse appartenenti alla stessa organizzazione o meno, condividono gli stessi spazi. In questi casi diventa necessario considerare oltre alle necessarie funzionalità ed ergonomia del posto di lavoro anche aspetti estetici e di relazione che fino a poco tempo fa erano presi in esame solo marginalmente. Di nuovo fuor di metafora, poche persone metterebbero in camera propria o nel proprio soggiorno la scrivania e la sedia che fino a ieri usavano nel proprio ufficio, e di nuovo ancora poche sarebbero disposte a lavorare in ambienti dove non sono state adeguatamente considerate le necessità di concentrazione con quelle di relazione.

Comunque la si pensi, questa "nuova normalità" sarà sicuramente impegnativa, e per chi dovrà occuparsi di progettare al meglio i nuovi ambienti di lavoro sarà sicuramente molto stimolante.